La modalità di assoggettamento ad IVA negli appalti per la realizzazione di piscine, crea non pochi dubbi fra gli operatori del settore anche (e soprattutto) per la differente interpretazione normativa resa da alcuni Uffici dell’Amministrazione Finanziaria  o dai professionisti  che assistono i vari operatori coinvolti. I diversi contesti che possono venire a crearsi, sono spesso motivo di incertezza su quale sia l’aliquota da applicare viste le numerose contestazioni prodotte dagli Uffici, senza trascurare gli immancabili consigli sbrigativi che, “prudenzialmente”, propendono per indicare l’applicazione dell’aliquota del 22%, rendendo particolarmente  importante (e talvolta sbagliato) il carico fiscale indiretto sull’esecuzione dell’opera.

Dunque, la questione che qui ci occupa prende le mosse dalla ricorrenza dei seguenti quesiti:

  • qual è l’aliquota IVA corretta da applicare nella realizzazione della piscina sul terreno di pertinenza della “prima casa”?
  • cambia qualcosa se la piscina viene realizzata contestualmente alla costruzione della casa o se avviene in un secondo momento?
  • e qualora la piscina venga realizzata sulla pertinenza dell’abitazione “non prima casa”, qual è invece l’aliquota IVA corretta da applicare?
  • ho diritto al bonus fiscale Irpef se ristrutturo la piscina? e quale aliquota IVA inciderà sulle spese di ristrutturazione?

Preliminarmente occorre specificare che le abitazioni cosiddette “di lusso”, quelle cioè identificate catastalmente con le categorie A/1, A/8 e A/9, ancorché siano “1^ casa”, sono sempre escluse in generale dalle agevolazioni fiscali e, in particolare, dall’applicazione delle aliquote Iva ridotte tanto nell’acquisto quanto nella ristrutturazione nonché per le analoghe spese che dovessero riguardarne le pertinenze.

Entrando nel merito della questione e dando per scontato che solitamente la piscina venga realizzata sul terreno di pertinenza della casa, vediamo anzitutto cosa dispone il codice civile relativamente alle “pertinenze”. L’art. 817 c.c. recita:  “Sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa” e, di seguito, l’art. 818 dispone che “Gli atti e i rapporti giuridici che hanno per oggetto la cosa principale comprendono anche le pertinenze…” potendosi da ciò dedurre che la costruzione della piscina sul terreno di pertinenza della prima casa (non di lusso) possa anch’essa fruire dell’aliquota agevolata del 4% né più e né meno del trattamento riservato all’abitazione… tuttavia, la posizione dell’Agenzia delle Entrate nella Circolare del 30/11/2000 n. 219, da un lato conferma la possibilità di fruire dell’agevolazione fiscale (IVA al 4%) sia nel caso di acquisto del fabbricato con le relative pertinenze, sia nel caso della costruzione mediante appalto, ma sottolinea che “…. l’aliquota agevolata può essere applicata solo   nel   caso   in   cui i lavori effettuati rimangano contenuti nell’ambito del semplice ampliamento. 

Al n. 39 della Tabella A parte II D.P.R. 633/72 si prevede che l’IVA al 4% si applichi genericamente alle prestazioni dipendenti da contratti di appalto relative alle abitazioni non di lusso ma ciò nonostante, non si può non considerare che l’Agenzia delle Entrate tende in prevalenza a negare l’aliquota agevolata del 4%, se la realizzazione della piscina non è contestuale alla costruzione dell’abitazione, quantunque tale vincolo non sia espressamente imposto a carattere normativo. Non è facile comprendere la ratio di differenziare il trattamento IVA in base alla circostanza che la realizzazione della piscina avvenga assieme alla costruzione dell’abitazione di cui è pertinenza, piuttosto che separatamente; fatto sta che, applicando il criterio dell’analogia con riferimento a quanto espresso dall’Agenzia delle Entrate nella guida 2007 sulle ristrutturazioni edilizie dove si limita la fruibilità della detrazione IRPEF del 36% al caso di rifacimento della piscina quando questo ne modifichi i caratteri preesistenti e non anche, per la realizzazione ex-novo della stessa, analogamente, l’IVA al 4% non viene riconosciuta per la realizzazione ex-novo della piscina, quando cioè non coincide con quella della casa di cui è pertinenza, ma è successiva. Relativamente a cosa debba intendersi per realizzazione della piscina mediante “appalto”, si precisa che è tale una piscina costruita in loco, mediante opere quali scavi, getti in cemento o simili mentre, la semplice fornitura di una piscina fuori terra  pur con l’installazione dell’impianto di trattamento acqua, non è configurabile come appalto.

Fornendo la sintesi di quanto precede in risposta ai ricorrenti quesiti enunciati in apertura:

  • sulle abitazioni «di lusso» e per le realizzazioni di opere sulle relative pertinenze, è sempre applicabile l’aliquota IVA ordinaria del 22%
  • l’aliquota IVA del 4% è applicabile alla realizzazione della piscina sul terreno di pertinenza della 1^ casa a condizione che sia contestuale alla costruzione di questa
  • la piscina che venga realizzata in un secondo momento rispetto all’abitazione, sconta l’aliquota 10%
  • la ristrutturazione della piscina, fatta eccezione della eventualità che sia pertinenza di immobile “di lusso” nel qual caso sarà incisa dall’aliquota del 22%, è sempre soggetta all’aliquota IVA del 10%, a nulla rilevando che si tratti di 1^ casa o meno; per quel che riguarda la fruizione del bonus fiscale Irpef del 36%, sono invece a beneficio di tutti i tipi di immobili su riportati
  • si segnala infine che per l’applicazione di un’aliquota IVA diversa dal 22%, tanto per appalti quanto per acquisti, il committente o cessionario deve sempre rilasciare all’appaltatore o venditore la specifica dichiarazione che giustifichi la richiesta di agevolazione a seconda delle varie fattispecie invocate
L’IVA in piscina… (Happy Acquatics nr. 3/2019)

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